"Addiction", questo il termine inglese utilizzato per indicare tutte le "dipendenze patologiche" che, a differenza di quelle "da sostanza" - droga e alcool - si caratterizzano non per una dipendenza chimica e fisica, ma per un bisogno psicologico legato ad un comportamento o ad un oggetto, la cui necessità appare fuori controllo e pervasiva rispetto al significato che assume nella vita del soggetto coinvolto.
Tra le "nuove dipendenze" o "dipendenze senza sostanza" possiamo annoverare lo shopping compulsivo, il gioco d'azzardo patologico, la "new technologies addiction - dipendenza da smartphone, videogiochi, tv, internet, etc.- le dipendenze da sesso, lavoro, sport, relazioni affettive, etc. In generale, ciò che caratterizza queste nuove forme di dipendenza è la loro appartenenza ad una classe di comportamenti leciti e socialmente accettati; oggetti ed attività che rientrano, di fatto, nella normale vita quotidiana di ciascuno possono diventare progressivamente strumenti di dipendenza patologica, in grado di compromettere in maniera importante il benessere psicofisico del soggetto, andando ad intaccare aree significative quali il lavoro, lo studio, le relazioni sociali, familiari ed affettive.
Al di là della specificità di ogni singola forma di dipendenza, le "new addiction" devono avere un carattere di dominanza, il comportamento in questione, cioè, deve rivestire un ruolo primario nei pensieri e negli interessi del soggetto; devono alterare il tono dell'umore, ovvero alla messa in atto del comportamento il soggetto deve sperimentare un aumento dello stato eccitatorio o una sorta di discioglimento della tensione emotiva. Devono produrre, inoltre, l'effetto della tolleranza, vale a dire che nel tempo il soggetto viene portato ad aumentare sempre di più l'attività stessa; possono condurre ai classici sintomi dell'astinenza, cioè una sorta di malessere psichico e/o fisico legato all'interruzione dell'attività devono dare luogo a conflitti intrapsichici e interpersonali legati al comportamento stesso. Si manifestano, infine, attraverso il carving, ovvero l'incapacità di controllare l'impulso della messa in atto del comportamento.
All'origine delle "new addiction", può essere rintracciato il bisogno primario di evitare o prevenire stati di disagio o di regolare un umore disforico (ad es. sentimenti di impotenza, irritabilità, inadeguatezza): un meccanismo che si instaura allo scopo di modificare la percezione di sè e dell'ambiente esterno, ricercando una gratificazione immediata, in un sistema in cui la sofferenza ed il disagio non possono essere regolati altrimenti. Nonostante l'interesse sorto intorno a queste nuove forme di dipendenza, a causa della molteplicità delle attività riferibili all'etichetta di "new addiction", esistono pochi dati epidemiologici in grado di stabilire l'esatta incidenza del fenomeno sulla popolazione italiana, sebbene, in generale, sembrerebbero in forte aumento sia rispetto ai giovani che agli adulti.
Tali nuove forme di dipendenza, non riferibili a sostanze, sono molto insidiose poichè meno "riconoscibili" rispetto ad altre, più facilmente "negabili" e, quindi, tardivamente trattate attraverso un intervento terapeutico appropriato. Ciò che è auspicabile, quindi, è la diffusione di una sempre maggiore consapevolezza rispetto a tali fenomeni, proprio nell'ottica di agevolare un intervento tempestivo rispetto ad una patologia capace di compromettere in modo tanto significativo la vita di chi ne è affetto, i suoi rapporti interpersonali e, in generale, il tessuto sociale tutto.
Dr.ssa Michela Pieroni e Luca Pierleoni
Psicologa e Psicoterapeuta a Macerata
Articoli originali visionabili presso la Società Italiana di Sessuologia e Psicologia - SISP, all’indirizzo www.sisponline.it
Dr.ssa Michela Pieroni
Psicologa e Psicoterapeuta a Macerata
Iscritto all’Albo Professionale degli Psicologi della regione Lazio n. 19948
Laurea in Psicologia, Specializzazione in in “Intervento Psicologico nello sviluppo e nelle Istituzioni Socio-educative”
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