Il mito di Narciso, secondo la versione di Ovidio, narra la storia di un bellissimo e superbo giovane, capace di far innamorare di sè chiunque lo incontrasse, uomini, donne, giovani e vecchi. Sfortunatamente, però, il giovane vanitoso sembrava incapace di corrispondere al sentimento che suscitava negli altri, trovandosi puntualmente a rifiutare ogni amorosa attenzione.
Dopo aver allontanato da sè anche la Ninfa Eco, Nemesi, la Dea della giusta vendetta, sollecitata da tutti quelli il cui amore era stato disprezzato, decise di punire la superbia del bellissimo giovane che, specchiandosi in un corso d'acqua, si innamorò perdutamente della propria immagine, di se stesso. Una volta compresa l'impossibilità di realizzare il proprio amore, Narciso si lasciò morire cadendo nel lago. Passando dal mito antico all'inquadramento diagnostico, la differenza tra un sano narcisismo, inteso come l'essere dotati di una buona immagine di sè, di autostima e amor proprio e un narcisismo di tipo patologico, non è facile da tracciare.
In generale, quest'ultimo tipo di narcisismo si caratterizzerebbe per una vera e propria alterazione della personalità che prevede un senso grandioso di sè, corredato da fantasie di potere e successo illimitati, una carenza di empatia, sentimenti di invidia e frustrazione che possono condurre a comportamenti aggressivi e, contemporaneamente, aumentare il rischio di disturbi mentali quali depressione e ansia. A livello relazionale, inoltre, il narcisista appare incapace di comprendere e accogliere i bisogni altrui, di considerarne i sentimenti, mentre "l'altro" esiste solo in quanto strumento funzionale alla realizzazione dei propri bisogni e obiettivi.
Una ricerca longitudinale del 2013, condotta da McNulty e Widman, che ha coinvolto un totale di 120 coppie valutate più volte nell'arco di cinque anni a partire dal matrimonio, si è concentrata sulle implicazioni del narcisismo sessuale a livello di soddisfazione intima e relazionale. Gli Autori riportano come il narcisista apparirebbe caratterizzato da un basso grado di empatia, una tendenza a concentrare l'attenzione su se stesso e sui propri bisogni, piuttosto che sulle necessità e i desideri del partner, a non considerare l'altro e a sfruttarlo per i propri scopi (essere confermato come un abile e seducente amante) e, infine, dimostrerebbe anche una certa tendenza all'infedeltà, tutte caratteristiche, queste, che mal si legano alla relazione di coppia e che possono generare insoddisfazione sia a livello relazionale che sessuale.
Contemporaneamente, però, c'è anche un dato che potrebbe essere assunto come "lato positivo": il forte senso di fiducia nelle proprie capacità amatorie sembrerebbe collegato ad una iniziale soddisfazione a livello sessuale nel partner, che potrebbe fungere da mediatore, quantomeno in un primo momento, anche per la soddisfazione relazionale. In questo senso, infatti, il bisogno del narcisista di essere ammirato e confermato, anche sessualmente, ne farebbe tendenzialmente un "bravo amatore".
Dr.ssa Michela Pieroni e Luca Pierleoni
Psicologa e Psicoterapeuta a Macerata
Articoli originali visionabili presso la Società Italiana di Sessuologia e Psicologia - SISP, all’indirizzo www.sisponline.it
Dr.ssa Michela Pieroni
Psicologa e Psicoterapeuta a Macerata
Iscritto all’Albo Professionale degli Psicologi della regione Lazio n. 19948
Laurea in Psicologia, Specializzazione in in “Intervento Psicologico nello sviluppo e nelle Istituzioni Socio-educative”
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